Il giorno di Meyer
14/03/2016Gli amici dell’associazione slovena Academia Artis Dimicatorie organizzano da un paio d’anni l’evento chiamato Meyer’s Day, che come lo stesso Roman Vučajnk descrive “…è una scusa per trovarsi con amici vicini e lontani per praticare un po’ di sana scherma”.
Una scusa si ma anche un modo per ringraziare e festeggiare un personaggio storico che è diventato per molte associazioni di scherma storica un simbolo di questa disciplina, ovviamente stiamo parlando di Joachim Meÿer (ca. 1537 – 1571) personaggio che in poco più di vent’anni di attività è riuscito a lasciare un segno notevole nella scherma.
L’incontro si è svolto sabato 20 Febbraio scorso e devo ringraziare Luca Dazi e Yari Zorzenon dell’Associazione Sala D’arme Achille Marozzo rispettivamente di Udine e Cividale, per avermi scarrozzato per la Slovenia con tanta disponibilità e simpatia.
Arrivati con tutta la calma del mondo nella palestra, siamo stati subito accolti da vecchi amici e nuovi volti, tutti presi dal desiderio di fare sparring con varie armi e vari avversari.
Davvero una bellissima giornata fatta di scambi e pratica, sono piuttosto soddisfatto del numero di sparring effettuati, e anche per la varietà.
Luca e Yari avevano portato un vero e proprio arsenale tra spade da lato, rappier, falcetti, daghe e federschwert.
Io dalla mia mi difendevo bene con la mia federschwert, il mio dussack e il mio rappier autocostruito.
C’era chi come me aveva provato a tirare con un po’ di tutto, vi assicuro che il falcetto è un’arma spassosissima, e chi invece si era fissato con una singola arma ma questo aveva poca importanza finché ci fosse stata un po’ di energia nelle proprie gambe e gioia nel cuore.
A metà giornata c’è stata la pausa pranzo a base di pizze giganti varie, a livello di organizzazione non c’era pericolo di ritrovarsi senza cibo, tra frutta, tortini, bottigliette d’acqua e una magica macchinetta del caffè anche se solo in pochi hanno capito come funzionasse.
Nel primo pomeriggio per favorire la nostra digestione ci siamo fatti divertire dal carismatico Roman e abbiamo assistito piuttosto incantati a un estratto delle sue ricerche sulla vita di Joachim Meÿer, dal titolo “The Good, the Bad and the Ugly of fighting the Meyer way”. Dopo la fine dell’illuminante critica e interpretazione delle intenzioni dell’autore nel produrre il suo trattato di scherma, ci siamo ridati alle danze marziali forse ormai consapevoli che avremmo dovuto dosare di più le forze.
A Lubiana il clima era incantevole nonostante la temperatura e il vento, tuttavia posso dire che il mio mal di gola non mi ha invogliato a cimentarmi all’aperto tagliando bottiglie riempite d’acqua. Ritengo sia stato un vero peccato, la pratica del taglio é importante per chi voglia imparare qualcosa di più sul come portare un colpo per ottenere un taglio efficace, ma tra scegliere una palestra calda o un cortile freddo non ho avuto dubbi. Spero che avrò in futuro un’altra occasione per cimentarmi nei tagli, magari con meno paura di ritrovarmi il lunedì seguente senza voce.
Alla fine della giornata ce ne siamo andati soddisfatti dall’evento ringraziando Roman Vučajnk, Aljaž Košmerlj, Alen Lovrič e tutti gli altri per aver contribuito a questa stupenda giornata.